venerdì 30 dicembre 2011

Forza Paris

Forza Paris, avanti insieme.
Sarebbe facile iniziare a fare discorsi su come è stato il 2011 e le speranze per l'anno nuovo.
Gli anni non sono buoni o cattivi, solo accadono cose belle e cose meno belle, momenti difficili e attimi che non si scorderanno mai.
Nei momenti brutti e in quelli cattivi però, se siamo fortunati, non siamo soli.
Io nel 2011 non sono stato solo e questo mi basta.
Perciò Forza Paris, Avanti Insieme.
Sempre.

mercoledì 28 dicembre 2011

E se privatizzassimo le ferrovie regionali?

So che il termine "privatizzare" crea sempre scompiglio e paura.
Paura che i prezzi del servizio aumentino e paura che si mettano a rischio dei posti di lavoro.
Arrivati allo stato attuale del trasporto ferroviario regionale e con Trenitalia sempre più indirizzata a curare le tratte più lunghe, non credo rimangano molte alternative.
Una prima soluzione potrebbe essere un consorzio tra regioni che punti ad essere una valida alternativa al trasporto gommato o integrato con esso grazie ad abbonamenti misti col trasporto urbano ed interurbano.
Il rischio però è di vedere nascere società di di diritto privato in mano pubblica che col tempo potrebbero riportare il tutto alla situazione attuale.
Una soluzione "dolce" potrebbe essere quella di "affittare" la gestione delle tratte regionali, le regioni si sgraverebbero dei costi di gestione liberando risorse per altri settori nevralgici (la salute, ad esempio) pretendendo in cambio un canone di locazione variabile progressivamente a seconda dei profitti del gestore.
La soluzione più dura è quella di vendere il tutto, tramite asta, a gestori che potrebbero investire su rinnovamento del parco mezzi, sul rilancio delle piccole stazioni (qui in Veneto il degrado di alcune stazioni è vergognoso) o puntando sulle tratte attuali per farle diventare una sorta di "metropolitana" con stazioni "leggere" e più treni in andata e ritorno dai grandi centri.

lunedì 26 dicembre 2011

Dieci regole per Friendfeed

  1. Oscar Giannino. Va criticato sempre e comunque, se dice cose giuste lo si critica per l'abbigliamento. Se si veste bene per quello che dice (a proposito a me Giannino piace)
  2. Autorinoia e prendersi poco sul serio. Chi su FF si dipinge autoironico e amante del prendersi poco sul serio sarà il primo a prendersela per eventuali battute ironiche a lui rivolte.
  3. Religione cattolica e chiesa. Parlatene sempre male, il like è assicurato e se siete cattolici credenti a poco servirà giustificarvi. Siete colpevoli di tutto a partire dalla genesi, scusate, dal big bang.
  4. Ebook reader e cose simili. L'assenza di un libro in formato digitale è notizia da pubblicare come se l'umanità fosse sull'orlo della estinzione.
  5. Flame. Ogni tanto scatenate un "flame" ad esempio basterà scrivere "Berlusconi è una brava persona" ed il gioco è fatto.
  6. Giudizi su Friendfeed. Iscrivetevi a Friendfeed e parlatene male, molto male. Però non cancellatevi sennò la figura da scemo non è completa.
  7. Animali. La preponderanza di bellissimi e teneri gatti fotografati in ogni dove impone una adeguata rappresaglia fatta a base di qualsivoglia tenero cucciolo purché non felino.
  8. Foursquare. Non dimenticate mai di dire a tutti dove vi trovate. Mai. Poi però non lamentatevi se qualcuno scopre chi siete e dove abitate.
  9. Iphone. Ogni tanto scrivete come sarebbe vuota la vostra vita senza il vostro iphone.
  10. Ogni tanto pubblicate cose incomprensibili su qualcosa di tecnologico. Al massimo vi beccherete del nerd.

giovedì 8 dicembre 2011

Per evitare equivoci

Per evitare equivoci comunico che questo anno gli unici auguri di buon Natale e felice anno nuovo li farò da questo blog.
Tutto questo per evitare che eventuali mail, telefonate o messaggi diretti sui socialini in voga vengano scambiati per stalking.
Ne ho avuto abbastanza di gesti di amicizia scambiati per minacce da persone isteriche.
Quindi BUONE FESTE!

lunedì 5 dicembre 2011

Socrates e il Brasile del 1982


Sono sempre stato convinto che il Brasile più forte in assoluto visto in campo sia stato quello dei mondiali del 1970.
Poi il Brasile ha vinto ancora ma mai come quel Brasile, mai con quell'alone di mito, di storia del calcio.
Gli unici brasiliani capaci di ricordare un po' i campioni del 1970 furono quelli del campionato mondiale del 1982, fantastici palleggiatori, individualità incredibili.
Come Socrates, Junior, Eder, Falcao e Zico.
Però quel Brasile si dimenticò che per vincere serve anche la difesa, non puoi sempre segnare tre o quattro gol nascondendo i tuoi limiti dietro e così il giorno che incontrarono l'attaccante più opportunista al mondo come Paolo Rossi, il Brasile nonostante una battaglia fino all'ultimo secondo capitolò.
La verità, almeno per me, è che i brasiliani pensarono di avere già vinto non solo con l'Italia ma il mondiale addirittura.
Sottovalutare l'avversario, mai farlo, mai.
Penso che quella delusione unita alla debolezza dell'uomo faccia parte del destino triste del Dottor Socrates.
Comunque Dottore nonostante siano passati quasi trenta anni, non ho mai dimenticato quel colpo di tacco che hai fatto a Verona liberando l'area su un calcio d'angolo e mi dispiace che tu non sia riuscito a far vedere anche qui da noi quanto fossi forte.


domenica 4 dicembre 2011

New John on the blog

Questo blog si chiamava John's blog ma al mondo ci sono tanti john's blog e così ho dovuto cambiare il nome.
Così ho preso ad ispirazione il nome di una discutibile boy band, i new kids on the block, e ora il john's blog di splinder èdiventato new john o the blog su blogspot.
Non sono riuscito ad esportare i contenuti del precedente blog su questo, però forse è giusto così, anche i ricordi sbiadiscono e allora è giusto lasciar sbiadire anche questi ricordi elettronici o come si dice adesso digitali.
Ho scritto dei miei lavori, della malattia che ha devastato mia mamma ed in parte la mia mente, degli amici sempre avuti e quelli nuovi come di quelli persi.
Ho scritto di amori vissuti, desiderati e mai avuti.
Ho scritto di me.
Ora si ricomincia qui e come scrissi nel primo post nel lontano 2004, chi si ferma qui è il benvenuto.