sabato 1 ottobre 2022

L'uomo che faceva battute stupide

 L'uomo che faceva battute stupide guardava il mondo con un occhio deluso, aveva vissuto la speranza della fine della guerra fredda e ora tutto era di nuovo maledettamente uguale.

La dolce ala della giovinezza quando tutto ti sembra possibile aveva lasciato il posto a una normale vita fatta di notizia catastrofiche, di un mondo sempre sull'orlo del baratro, di convinzioni avute da sempre messe in discussione nel nome di dare libertà di parola a chiunque.

Perché va bene che chiunque dica come la pensa su tutto ma anche questo diritto dovrebbe far capire quando stare zitti e su questo c'è ancora tanto da lavorare.

Così in questo mondo nel quale tutti sapevano tutto e dovevano farlo sapere a tutti, l'uomo che faceva battute stupide decise appunto di fare battute stupide.

Fare battute stupide spiazzava chi avesse a che fare con lui con quegli occhiali, quell'espressione sempre seria, gli abiti sempre uguali. 

"Se penseranno che io sia stupido perché faccio battute stupide non me la prenderò più di tanto, c'è chi interpreta la persona intelligente e riesce ad apparire più stupido di me".

Così ragionava l'uomo che faceva battute stupide.

"Se siamo ai titoli di coda dell'umanità allora preferisco un sorriso e non un pianto" aggiungeva.

"Se non fossi così sarei già impazzito, perché credimi quando la vita vuole essere cattiva non si risparmia" mi disse una volta.

Poi mi salutò concludendo "mi prendo molto sul serio nel mio fare battute stupide" e se ne andò.