lunedì 30 agosto 2021

Giovannino al caffè letterario

Giovannino  Sportinati amava durante la settimana, nelle ore che lo separavano dalla fine del lavoro alla cena, frequentare il  caffè letterario Frenfi.

Il  caffè distava poche fermate di omnibus dal lavoro e ivi Giovannino amava consumare un cordiale, discorrendo  dei fatti del giorno, con altri assidui frequentatori.

Il tutto si svolgeva  in un clima amichevole e rilassato, assai raramente gli animi si accendevano durante le conversazioni.

Tuttavia vi erano argomenti che sapevano infiammare gli animi, rendendo talvolta il tono delle conversazioni aspro.

Un argomento durante il finire dell'estate fece parecchio scalpore, accade quando si parlò delle letture consigliate ai figli dagli insegnanti per le vacanze estive.

"Basta con quei libri desueti!" gridarono molti,  stufi dei modelli imposti dalla scuola.

Altri sommessamente esprimevano disappunto "di cosa parlate, state infangando capolavori!".

I più progressisti, tra lo scherzoso e la carica ideale, proponevano di spiegare alla prole degli amici una rilettura in chiave moderna dei libri proposti.

Giovannino assisteva in silenzio, prendeva nota dei titoli tirati in ballo e ascoltava le ragioni degli uni e degli altri, poi salutava e tornava nel suo alloggio per  consumare il pasto vespertino.

Una volta rigovernati i piatti e rassettata la cucina, si stendeva a letto e in attesa di cadere tra le braccia di Morfeo, le pagine di un volume sul  comodino lo accompagnavano al sonno.

Un nuovo testo lo attendeva quella sera, lo prese in mano e ne osservò la copertina, il titolo e l'autore; pensò "chissà come scrive questo  De Amicis  e che strano titolo: Cuore".



venerdì 27 agosto 2021

Cuore o cervello?

Vorrei sentire la tua voce, non sai quanto vorrei sentirla.

Basterebbe premere pochi tasti, lo so.

Il me stesso di qualche tempo fa è qui che mi guarda con la faccia che conosco benissimo, quella da chiama e basta, vada come vada.

Poi c'è il me stesso di oggi, quello che sa quante cose abbiamo buttato per non aver saputo contare fino a dieci. Mi guarda con la faccia che conosco benissimo, quella del non farlo perché lo sai come finirà.

Vorrei sentire la tua voce, non sai quanto vorrei sentirla. 

Basterebbe premere pochi tasti...

giovedì 19 agosto 2021

Storie a luci rosse di famiglia

 Cara mamma, caro  papà,

posso finalmente confessarvi che una volta vi ho beccati sul divano mentre stavate per, ci siamo capiti.

Cioè lo stesso divano  dove io poche ora prima ero seduto e voi stavate per, ci siamo capiti.

Se lo avessi fatto io? O mio fratello?

Me ne sono dovuto tornare in camera  mentre voi, ci siamo capiti. 

Almeno io controllavo che non ci fosse nessuno in casa mentre stavo per, ci siamo capiti.

A dire il vero una volta non avevo controllato benissimo, solo a cose fatte capii che la signora che aiutava mamma nelle facende di casa ci aveva colto in flagrante.

Va ben, l'eccezione che conferma la regola.

A proposito papà, volevo dirti che io avrei saputo nascondere meglio Playboy, bastava chiedere.



sabato 14 agosto 2021

L'equilibrista

Ho pensato: se qualcuno dovesse chiedermi come si corteggia, io cosa potrei mai rispondere?

La risposta è arrivata prima di quanto potessi immaginare, sotto forma di una immagine: un equilibrista.

Corteggiare è come essere con i piedi su una fune tesa tra due punti, se vai veloce richi di cadere, devi perciò avere pazienza, meditare ogni passo, sapere dall'inizio che più la meta è difficile e più ci vorrà tempo.

Soprattutto essere anche consci del fatto che arrivare dall'altra parte non significa vittoria.

Perché occorre essere in due, non bastano le migliori intenzioni, ci deve essere una possibilità anche minima.

Per il momento tendo la corda, faccio un respiro profondo e inizio a mettere un piede dopo l'altro lentamente, molto lentamente perché il vuoto sotto fa paura.