La ragazza alla fermata dell'autobus indossa magliette e shorts all'ultima moda, difficile non vederla nei suoi colori sgargianti.
Non capisco la sua età ma è giovane, molto giovane.
Abbronzata, non saprei dire se i capelli siano tinti o naturali, occhi azzurri, anche quelli difficili da non vedere.
Così come non è difficile vedere che lei l'autobus non lo prende mai, rimane sulla panchina e ogni tanto si ferma un'auto, un finestrino si abbassa ed esce una sola domanda: "quanto?"
A volte torna a sedersi sulla panchina, a volte sale in auto.
Quando tutto finisce i suoi occhi sono fissi verso un punto dall'altra parte della strada, uno sguardo assente, fatto di sostanze artificiali.
Poi passa un'altra auto, il finestrino si abbassa e ricomincia l'inferno.
giovedì 25 luglio 2013
mercoledì 17 luglio 2013
Indicativo presente
Però mi piaceva stare con te.
E adesso invece?
Adesso? Adesso che importa, te ne stai andando.
Anche se usassi l'indicativo presente non cambierebbe nulla, sarebbero sentimenti solo miei ma ammetto sarebbero parole vere perché anche ora mi piaci, forse anche più di prima.
Non ci furono risposte, aprì la porta e se ne andò
La guardò andarsene e ripensò "Sì, mi piaceva stare con te" ma stavolta non aggiunse nessun pensiero coniugato all'indicativo presente
E adesso invece?
Adesso? Adesso che importa, te ne stai andando.
Anche se usassi l'indicativo presente non cambierebbe nulla, sarebbero sentimenti solo miei ma ammetto sarebbero parole vere perché anche ora mi piaci, forse anche più di prima.
Non ci furono risposte, aprì la porta e se ne andò
La guardò andarsene e ripensò "Sì, mi piaceva stare con te" ma stavolta non aggiunse nessun pensiero coniugato all'indicativo presente
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