sabato 15 giugno 2019

Dovremmo solo fare una cosa: urlare gol!

Non so in quante discipline sportive esistano rappresentative sia femminili che maschili, non so nemmeno quante e quali siano le discipline sportive con rappresentative miste.
Se devo dirla tutta non mi importa saperlo.
Dello sport amo le imprese, le vittorie contro ogni pronostico e le sconfitte clamorose, perché è di questo che ogni sport vive.
Non  mi importa il sesso o la nazionalità di chi partecipa a una gara, voglio la gara, la fatica, il "dramma" sportivo.
E se qualcosa non mi piace non è perché gareggiano donne al posto di uomini, semplicemente penso, nella mia vista da spettatore di eventi sportivi, di avere visto cose più o meno avvincenti.
Accettiamo che donne e uomini gareggino in ogni sport e poi compare improvvisamente, improvvisamente per chi non se ne intende di sport, il campionato mondiale di calcio femminile.
Insieme al torneo olimpico è la massima espressione del calcio femminile e cosa accade?
Escono i peggiori aspetti del maschilismo italico: non è uno sport per donne, insulti omofobi, insulti razzisti; giudizi come: non è calcio!
E così perdiamo di vista la cosa più importante e cioè che si sta svolgendo uno tra i massimi tornei di calcio femminile.
Non volete seguire questo evento? Va bene ma risparmiate gli insulti, un semplice non mi interessa andrà più che bene.
Volete seguire? Bene, allora fate anzi facciamo solo e soltanto quello che devono fare i tifosi quando segna la squadra oggetto del nostro tifo: urlare gol!



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