martedì 6 aprile 2021

L'inconsapevole disturbo di voler ancorare le persone al passato

 Dice "quando vieni trovarci? Quando?"

Vuole una data, vuole una promessa.

Dice "almeno questo anno vieni là, dove venivi sempre in vacanza con i tuoi"

Vuole un solenne impegno che io però non voglio prendere.

Dice "dai vieni a vedere almeno questo anno la piscina dove ti divertivi da piccolo!"

Sì, mi divertivo da piccolo e poi anche da un po' più grande.

Dice "allora, verrai? Io ci già stata! Allora quando?"

Rispondo "ne prendo atto ma non avendo più un appratamento in quel luogo non vedo perché dovrei sentirmici legato"

In realtà ci abita un parente, un carissimo parente, ma vado da lui solo se invitato.

La risposta corretta sarebbe "ci sono troppi ricordi, non sono più un ragazzino e ora preferisco fare altro"

Mi esce una risposta di fretta che un po' diplomatica, un po' scocciata perché non è che a una persona puoi ricordare sempre tutte le volte che lo incontri il suo passato e cosa dovrebbe fare, poi auguro buona Pasqua e vado verso casa.

Capisco tu stia cercando di parlarmi di qualcosa che conosciamo ma sono passati più doi venti anni, sono successe tante di quelle cose anche spiacevoli; forse il passato deve rimanere al suo posto.

Sei anziano e vivi di ricordi? Nulla di male ma io nonostante non sia più giovane ho ancora un po' di futuro per me. 

Poco ma c'è.

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