Non posseggo televisori e sto bene così.
Di solito dopo questa frase mi ritrovo spesso davanti gente con la bocca aperta e lo sguardo stupito.
Talvolta anche uno sguardo di compassione "Poverino, come fara?"
Non avere qualcosa che di solito, comunemente, si ritiene indispensabile provoca reazioni bellissime da vedere.
La collega che ti porta il foglio delle promozioni del mercatone di turno, chi si offre di darti un televisore che da tempo non usa (preciso che li ringrazio e non li voglio prendere in giro, anzi) e infine chi ti manda a quel paese perché così non segui dibattiti, eventi sportivi e altri eventi.
Non è stata una mia scelta, questo sì, il televisore una sera è defunto ed io non l'ho sostituito e da quel momento mi sono inventato altro da fare, eppoi parliamoci chiaro, il giorno dopo tutto è in rete ed anche alla fine di certe cose, forse in maniera qualunquista, non me ne importa molto.
Ho trovato più drammatico (da un punto di vista dell'economia domestica) trovarmi senza lavatrice, questa sì che è stata una bella rottura.
Eppoi chissenefrega di rialtaim, dimacs e icsfactor e compagnia bella (sì lo so che non si scrivono così, lo so) o di Renzi senza giacca contro Bersani.
Allora ve lo ripeto, per quanto ad alcuni sembri strano, non posseggo televisori e sto bene così.
giovedì 29 novembre 2012
mercoledì 14 novembre 2012
Un post alla Alessandro Gilioli
A volte per capire le persone, per capire il "paese reale" mi piace camminare fino la lavoro.
Un cappucino ed un cornetto, la prima tappa del mio percorso.
Il barista è gentile, mi consegna lo scontrino fiscale ed il resto... lo scontrino, lo ammetto non mi aspettavo questa "botta" d'onestà di primo mattino.
Ora tocca al giornalaio, per quanto indaffarato è cortese nel porgermi la mazzetta dei quotidiani, un po' mi trovo spiazzato quando azzarda col sorriso un "buona giornata dottore!"
Saluto e contraccambio, guardo l'ora, son in ritardo, meglio prendere la metro.
Ascolto, involontariamente, le chiacchiere di due giovani ragazze.
Parlano dei loro esami universitari, saranno assistenti sociali, pensano e sperano di poter realizzare progetti di integrazione e di assistenza.
Un po' non credo alle mie orecchie, questo paese reale mi ha fino questo momento sopreso.
La carrozza si ferma, entra un'anziana signora, quello che sembra uno spaesato ragazzino che si è cancellato il cervello sparandosi musica inascoltabile con le cuffie del suo telefonino, si alza e lascia sedere la signora.
Ancora una volta rimango sorpreso.
Questo mercoledì mattino pieno di sorprese, gente gentile, persone con aspirazioni, gente che lavora seriamente pagando le tasse e anche buone maniere.
Eppure qualcosa non mi convince, qualcosa di sbagliato in tutto questo ci deve essere.
Avrà sempre rilasciato lo scontrino il barista?
E il giornalaio, gentile al lavoro e se poi è uno che vota Berlusconi?
Quelle ragazze, future assistenti sociali, volete che non abbiano mai visto una puntata del Grande Fratello, volete che non siano mai rimaste almeno una volta a casa di sabato sera a guardare Maria De Filippi?
Il ragazzino così gentile con l'anziana donna magari in questo momento a scuola sta facendo il bullo con qualcuno indifeso.
Meglio non fidarsi delle apparenze, così non mi resta altro che rattristarmi pensando a quale società abbiamo creato.
Un cappucino ed un cornetto, la prima tappa del mio percorso.
Il barista è gentile, mi consegna lo scontrino fiscale ed il resto... lo scontrino, lo ammetto non mi aspettavo questa "botta" d'onestà di primo mattino.
Ora tocca al giornalaio, per quanto indaffarato è cortese nel porgermi la mazzetta dei quotidiani, un po' mi trovo spiazzato quando azzarda col sorriso un "buona giornata dottore!"
Saluto e contraccambio, guardo l'ora, son in ritardo, meglio prendere la metro.
Ascolto, involontariamente, le chiacchiere di due giovani ragazze.
Parlano dei loro esami universitari, saranno assistenti sociali, pensano e sperano di poter realizzare progetti di integrazione e di assistenza.
Un po' non credo alle mie orecchie, questo paese reale mi ha fino questo momento sopreso.
La carrozza si ferma, entra un'anziana signora, quello che sembra uno spaesato ragazzino che si è cancellato il cervello sparandosi musica inascoltabile con le cuffie del suo telefonino, si alza e lascia sedere la signora.
Ancora una volta rimango sorpreso.
Questo mercoledì mattino pieno di sorprese, gente gentile, persone con aspirazioni, gente che lavora seriamente pagando le tasse e anche buone maniere.
Eppure qualcosa non mi convince, qualcosa di sbagliato in tutto questo ci deve essere.
Avrà sempre rilasciato lo scontrino il barista?
E il giornalaio, gentile al lavoro e se poi è uno che vota Berlusconi?
Quelle ragazze, future assistenti sociali, volete che non abbiano mai visto una puntata del Grande Fratello, volete che non siano mai rimaste almeno una volta a casa di sabato sera a guardare Maria De Filippi?
Il ragazzino così gentile con l'anziana donna magari in questo momento a scuola sta facendo il bullo con qualcuno indifeso.
Meglio non fidarsi delle apparenze, così non mi resta altro che rattristarmi pensando a quale società abbiamo creato.
domenica 11 novembre 2012
Bond, James Bond
James Bond o si ama o si odia, io appartengo alla prima categoria.
All'interno di quelli che amano 007 ci sono quelli che idolatrano Sean Connery e non considerano tutto quello che è venuto dopo.
Io no.
Ad esempio uno dei miei film preferiti della serie è "The linving daylights", molti qui storcono il naso perché Timothy Dalton non è tanto amato.
Non ci posso fare niente.
Così il mio Bond preferito è quello interpretato da Roger Moore, prego inorridite pure.
Siamo d'accordo che lo spirito originale del personaggio lo abbiano interpretato alla perfezione Sean Connery e poi in "Casino Royale" Daniel Craig, io però preferisco le spacconate di Moore e soprattutto la sua spietatezza nell'uccidere il cattivo di turno.
Peccato che uno dei film potenzialmente con la sceneggiatura migliore (Al servizio segreto di sua maestà) sia interpretato da George Lazemby, un incidente vero e proprio.
Di Dalton ho già detto, purtroppo la MGM in quel periodo incontrò sulla sua strada un tale Parretti che praticamente la fece fallire, secondo me il buon Timothy avrebbe potuto dare ancora qualcosa alla serie.
Pierce Brosnan?
Grazie per aver riportato il personaggio alla ribalta dopo anni di silenzio ma "Die another day" non andava girato o almeno andava fatto meglio.
Daniel Craig è sospeso tra il desiderio della produzione di restituire al personaggio lo spirito originario dei romanzi di Fleming e quello di realizzare dei puri film d'azione con poco approfondimento in stile Roger Moore.
Staremo a vedere.
Consiglio, se arrivati a questo punto pensate che esista un cinema di "qualità" e che i film di James Bond, come disse un conoscente, siano cartone pressato, ecco andatevene a quel paese.
Buon proseguimento.
All'interno di quelli che amano 007 ci sono quelli che idolatrano Sean Connery e non considerano tutto quello che è venuto dopo.
Io no.
Ad esempio uno dei miei film preferiti della serie è "The linving daylights", molti qui storcono il naso perché Timothy Dalton non è tanto amato.
Non ci posso fare niente.
Così il mio Bond preferito è quello interpretato da Roger Moore, prego inorridite pure.
Siamo d'accordo che lo spirito originale del personaggio lo abbiano interpretato alla perfezione Sean Connery e poi in "Casino Royale" Daniel Craig, io però preferisco le spacconate di Moore e soprattutto la sua spietatezza nell'uccidere il cattivo di turno.
Peccato che uno dei film potenzialmente con la sceneggiatura migliore (Al servizio segreto di sua maestà) sia interpretato da George Lazemby, un incidente vero e proprio.
Di Dalton ho già detto, purtroppo la MGM in quel periodo incontrò sulla sua strada un tale Parretti che praticamente la fece fallire, secondo me il buon Timothy avrebbe potuto dare ancora qualcosa alla serie.
Pierce Brosnan?
Grazie per aver riportato il personaggio alla ribalta dopo anni di silenzio ma "Die another day" non andava girato o almeno andava fatto meglio.
Daniel Craig è sospeso tra il desiderio della produzione di restituire al personaggio lo spirito originario dei romanzi di Fleming e quello di realizzare dei puri film d'azione con poco approfondimento in stile Roger Moore.
Staremo a vedere.
Consiglio, se arrivati a questo punto pensate che esista un cinema di "qualità" e che i film di James Bond, come disse un conoscente, siano cartone pressato, ecco andatevene a quel paese.
Buon proseguimento.
sabato 10 novembre 2012
Tutto su mio padre
Papà era un uomo che metteva grande allegria, aveva battute fulminanti e ti dava sicurezza, quando parlava sapeva dare la risposta giusta.
Tutti pendevano dalle sue labbra nel lavoro, all'inizio incuteva timore perché sembrava schivo ma a conoscerlo meglio poi si scopriva una persona buona e generosa, anche troppo.
Un vero leader come vuole l'iconografia classica dell'imprenditoria.
Poi il lavoro iniziò a voltargli le spalle, tutto quello che poteva andare storto andò storto.
Non voleva più uscire di casa per la vergogna di un fallimento e così prese e andò all'estero con mamma.
Quelle volte che tornò a casa era solo capace di criticare, vedeva solo le cose peggiori delle situazioni, qualsiasi cosa per lui sarebbe stata un insuccesso.
A sentire lui non avrei mai trovato un lavoro "chi vuoi che ti prenda?"
A volte mi arrabbiavo, altre volte facevo finta di niente, inutile cercare di fargli vedere le cose da un altro punto di vista, eravamo mondi diversi e lontani ormai.
Ci ha lasciato vedendo realizzato il suo ultimo desiderio, era con un amico di fronte al mare e disse "Che bella giornata sarebbe oggi per morire".
Alla sera Dio lo accontentò.
Tutti pendevano dalle sue labbra nel lavoro, all'inizio incuteva timore perché sembrava schivo ma a conoscerlo meglio poi si scopriva una persona buona e generosa, anche troppo.
Un vero leader come vuole l'iconografia classica dell'imprenditoria.
Poi il lavoro iniziò a voltargli le spalle, tutto quello che poteva andare storto andò storto.
Non voleva più uscire di casa per la vergogna di un fallimento e così prese e andò all'estero con mamma.
Quelle volte che tornò a casa era solo capace di criticare, vedeva solo le cose peggiori delle situazioni, qualsiasi cosa per lui sarebbe stata un insuccesso.
A sentire lui non avrei mai trovato un lavoro "chi vuoi che ti prenda?"
A volte mi arrabbiavo, altre volte facevo finta di niente, inutile cercare di fargli vedere le cose da un altro punto di vista, eravamo mondi diversi e lontani ormai.
Ci ha lasciato vedendo realizzato il suo ultimo desiderio, era con un amico di fronte al mare e disse "Che bella giornata sarebbe oggi per morire".
Alla sera Dio lo accontentò.
giovedì 1 novembre 2012
Tutto su mia madre
A me mamma manca, manca tantissimo e ancora sono convinto che la malattia che l'ha portata via sia stata solo una grande ingiustizia, l'ultima inutile sofferenza di una persona che aveva già sofferto troppo, per tante cose.
Mamma era di una generosità straordinaria ma se era di luna storta meglio scappare lontano, quanti litigi, quante incomprensioni.
Era difficile per lei capire il mio mondo, così quello che a me sembrava normale per lei era tutto sbagliato a niente serviva spiegare, dimostrare, fare esempi.
Lei aveva ragione e io torto, sempre.
Mamma sapeva che da un giorno all'altro una malattia troppo grande per tutti l'avrebbe portata via e pensava che a me non importasse nulla di lei, convinta che davanti ad un impegno così immenso me ne sarei scappato via.
Credo fosse convinta che mio fratello si sarebbe fatto carico di tutto quello di cui avrebbe avuto bisogno, la realtà è stata diversa, molto diversa.
In fondo, se ci penso, non serve a niente tirare fuori vecchi rancori, ormai quello che è stato è stato.
In fondo cosa volete che sia vedere una persona morire giorno dopo giorno, cosa volete che sia pulire e cambiare una persona totalmente inferma, cosa volete che siano le notti insonni e l'incapacità di fare il proprio lavoro per la stanchezza.
Mi rimane una sola soddisfazione della quale avrei fatto volentieri a meno, un giorno chiesi a mamma "Tu non pensavi che io sarei riuscito a fare tutto questo vero?" fece cenno di sì col capo, maledetta malatia nemmeno le parole le aveva lasciato.
Forse un giorno riuscirò a non scrivere più niente su questa storia, forse un giorno riuscirò a dimenticare tutto o almeno a tenere lontani i ricordi più brutti, forse, non lo so.
Portate pazienza nel frattempo.
Buon fine settimana.
Mamma era di una generosità straordinaria ma se era di luna storta meglio scappare lontano, quanti litigi, quante incomprensioni.
Era difficile per lei capire il mio mondo, così quello che a me sembrava normale per lei era tutto sbagliato a niente serviva spiegare, dimostrare, fare esempi.
Lei aveva ragione e io torto, sempre.
Mamma sapeva che da un giorno all'altro una malattia troppo grande per tutti l'avrebbe portata via e pensava che a me non importasse nulla di lei, convinta che davanti ad un impegno così immenso me ne sarei scappato via.
Credo fosse convinta che mio fratello si sarebbe fatto carico di tutto quello di cui avrebbe avuto bisogno, la realtà è stata diversa, molto diversa.
In fondo, se ci penso, non serve a niente tirare fuori vecchi rancori, ormai quello che è stato è stato.
In fondo cosa volete che sia vedere una persona morire giorno dopo giorno, cosa volete che sia pulire e cambiare una persona totalmente inferma, cosa volete che siano le notti insonni e l'incapacità di fare il proprio lavoro per la stanchezza.
Mi rimane una sola soddisfazione della quale avrei fatto volentieri a meno, un giorno chiesi a mamma "Tu non pensavi che io sarei riuscito a fare tutto questo vero?" fece cenno di sì col capo, maledetta malatia nemmeno le parole le aveva lasciato.
Forse un giorno riuscirò a non scrivere più niente su questa storia, forse un giorno riuscirò a dimenticare tutto o almeno a tenere lontani i ricordi più brutti, forse, non lo so.
Portate pazienza nel frattempo.
Buon fine settimana.
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