Secondo me la crisi non è il frutto di avventate manovre speculative andate male, no.
La crisi è iniziata dentro di noi, quando abbiamo iniziato a dare nomi differenti alle cose, perdendo di vista la forma autentica delle cose.
Cose anche insignificanti alle volte ma anche schifo che abbiamo voluto vestire bene perché sentire certe parole dava fastidio.
Passi per il negozio diventato "store" o per lo spaccio aziendale tramutato in "outlet", poco male.
Quando però gli spacciatori di droga sono diventati "pusher" allora sì che si è aperta una voragine, perché la merda deve essere per forza in qualche maniera "cool" perché certe cose no, meglio non scriverle, meglio non leggerle o peggio, mostrarle.
Così i caseggiati sono diventati "compound", i margini "spread" perché se non sai l'inglese sei out o forse non vuoi far capire proprio niente a chi ti ascolta o legge.
E finché sono parole allora puoi sempre cercare di capire il vero significato ma quando passi alla storia, agli eventi, ecco tutto può diventare positivo, basta trovare le parole più adatte, l'atteggiamento più seducente.
Tanto tutti, prima o dopo nella vita, abbiamo fatto cose anche giuste.
Persino Mussolini, pare.
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