Guglielmo Cancelli nella sede della sua mega azienda guardò con soddisfazione quello che lo schermo del suo elaboratore elettronico restituiva alla vista.
Entro breve tempo, pensò, Finestre sarebbe diventato il sistema operativo di, praticamente, tutti i computatori di dati del mondo.
La radio passò una canzone dei Regina e come sempre la voce di Federico Mercurio accese gli animi degli appassionati del gruppo.
Paolo Marcantoni firmò l'ennesimo autografo ad un amatore di lungo corso degli Scarafaggi e della loro musica che aveva esaltato ragazze e ragazzi in ogni dove.
Il telegiornale trasmise in diretta il discorso alla nazione del presidente Guglielmo Clintoni, fresco di vittoria sull'avversario Giorgio Bosco.
Alla radio fu il turno di Next Year, canzone un po' triste di Luc Giver ma da tempo un classico sul futuro incerto di una nazione.
Non tutti i radioascolatori erano felici di ascoltare brani stranieri e a questo si univa una crescente insofferenza su tutto quello che non fosse italiano.
In questa, a parole, ritrovata unità e identità nazionale qualcuno spinse per tornare all'insegnamento del latino a scuola.
Quando la domanda venne posta direttamente al ministro dell'istruzione la risposta fu secca e immediata "nessun ballo sarà mai materia scolastica!"
e sono questi che ci governano
RispondiEliminabuoni a nulla
ma capaci di tutto
Per usare una citazione radicale