Non ho mai capito e mai, probabilmente, capirò se raccontare nel proprio blog i momenti no sia giusto o sbagliato, dia fastidio o sia cosa se non gradita almeno sopportabile per chi legge.
Un blog è un diario e il mio diario oggi parla di un attesa, l'attesa di sapere come sto veramente, se i disturbi che sento da un po' di tempo sono solo esagerazioni della mia testa per la paura di avere qualcosa di veramente grave oppure... oppure chissà?
Non è tanto la paura di avere qualcosa di serio o addirittura "definitivo", la malattia e anche la morte sono parte della vita.
La paura che ho è quella di non avere la dignità che serve nella malattia, quella dignità che non ti fa piagnucolare davanti a tutti quelli che incontri ma che ti fa andare al lavoro comunque a testa alta, quella che non fa pesare a nessuno il tuo non stare bene.
Credo e non smetterò mai di farlo che lamentarsi non serva a nulla anzi farlo non fa altro che allontanare le persone, perché se è difficile vivere una sofferenza in prima persona non è di certo meno facile per chi ti è vicino.
Intanto mi siedo in sala d'attesa e aspetto ma non scriverò più nulla su questo momento.
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