Ho conosciuto una ragazza in treno, andando al lavoro.
A questo punto chi ti ascolta o legge chiederebbe "E' bella?", di solito con un termine un po' più pesante.
No, non è bella ma a me piace, la sua semplicità, il suo sguardo e persino trovo irresistibile la sua sobrietà nel vestire.
No,
gli uomini non si girerebbero a guardarla però ho capito di piacerle,
se incrocio il suo sguardo lei abbassa gli occhi e così faccio io.
Porta
sempre dei pantaloni blu che si fermano alla caviglia e dei mocassini, e
quel tratto di pelle lasciato scoperto dal pantalone è sempre coperto
da una calza in nylon, sempre di colore blu.
Nulla di incredibile
eppure così irresistibile ai miei occhi, ci siamo parlati oggi dopo
settimane di sguardi, la sua apparente timidezza è invece più
riservatezza che cela una ragazza che non ha paura di fare il primo passo.
Pensavo
fosse un'insegnante invece scopro che lavora in un ente pubblico e che i
libri e le dispense che legge in treno le servono per dei corsi di
aggiornamento che frequenta.
A quel punto volevo dirle il mio nome
ma non ho avuto il coraggio, forse perché so che la rivedrò ancora ma
in realtà ho avuto paura.
Mi sono sentito inadeguato anzi quasi
mediocre davanti a lei eppure continuo a pensarla e non vedo l'ora che
sia domani per rivederla, sperando di avere il coraggio di sapere il suo
nome.
Nessun commento:
Posta un commento