lunedì 23 aprile 2012

La ragazza del treno

Ho conosciuto una ragazza in treno, andando al lavoro.
A questo punto chi ti ascolta o legge chiederebbe "E' bella?", di solito con un termine un po' più pesante.
No, non è bella ma a me piace, la sua semplicità, il suo sguardo e persino trovo irresistibile la sua sobrietà nel vestire.
No, gli uomini non si girerebbero a guardarla però ho capito di piacerle, se incrocio il suo sguardo lei abbassa gli occhi e così faccio io.
Porta sempre dei pantaloni blu che si fermano alla caviglia e dei mocassini, e quel tratto di pelle lasciato scoperto dal pantalone è sempre coperto da una calza in nylon, sempre di colore blu.
Nulla di incredibile eppure così irresistibile ai miei occhi, ci siamo parlati oggi dopo settimane di sguardi, la sua apparente timidezza è invece più riservatezza che cela una ragazza che non ha paura di fare il primo passo. Pensavo fosse un'insegnante invece scopro che lavora in un ente pubblico e che i libri e le dispense che legge in treno le servono per dei corsi di aggiornamento che frequenta.
A quel punto volevo dirle il mio nome ma non ho avuto il coraggio, forse perché so che la rivedrò ancora ma in realtà ho avuto paura.
Mi sono sentito inadeguato anzi quasi mediocre davanti a lei eppure continuo a pensarla e non vedo l'ora che sia domani per rivederla, sperando di avere il coraggio di sapere il suo nome.


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