Te l'ho sempre detto, hai due gambe che mi fanno impazzire e tu non perdi occasione per ricordarmelo.
Il
gioco tra noi di io che te lo dico e tu che fai finta di nulla e mi
rispondi "non è vero" ma con sulle labbra quel sorriso di compiacimento
per il complimento ricevuto.
E in questo gioco tu ami fare gesti che non mi aspetto, semplici ma così carichi di sensualità.
Così in auto ti sei levata le scarpe e hai piegato le gambe sul sedile.
La luce dei lampioni si rifletteva sul nero delle tue calze disegnando nel buio per un attimo la foma delle gambe.
Tu non mi guardavi fingendo sonno e stanchezza, sicura che anche l'ennesima mossa nel nostro gioco fosse andata a segno.
Poi è bastato uno sguardo per capirci, senza dirci nulla, solo tu, io e le tue gambe piegate sul sedile.
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