Ciao papà,
sai stavo pensando ad una cosa capitata un po' di anni fa, venti per l'esattezza.
Fa sempre una certa impressione, sai, accorgersi che un ricordo inizia ad avere venti anni... non mi ci sono ancora abituato.
Credo sia uno degli effetti collaterali dell'avvicinarsi ai cinquanta anni di età.
È che ho deciso di scriverti perché mi sono ricordato di una canzone che abbiamo ascoltato insieme più o meno in questo periodo proprio venti anni fa.
Quante cose abbiamo fatto insieme e quante ne ho potuto fare grazie a te, eppure tra tante mi ricordo di questa canzone ascoltata insieme.
Boh... è che non pensavo che una canzone potesse avvicinarci così tanto, non pensavo che quel cantante potesse piacerti.
Però eravamo davanti alla tv e ascoltavamo insieme quella chitarra, quell'armonica e la voce che raccontava di povertà e disperazione.
Sai papà allora non ci ho pensato che quel momento mi avrebbe fatto pensare a te, allora non sapevo che quei minuti di musica sarebbero diventati un ricordo così speciale.
Lo so negli ultimi giorni sono diventato più malinconico e anche noioso con questa nostalgia di mamma e di te.
Forse anche questo è un effetto collaterale del diventare... del diventare vecchi non bisogna avere paura di pensarlo, è così e basta.
Lo so questa malinconia ti avrebbe fatto arrabbiare, allora vado a dormire sperando che domani ci sia il sole anche se è Febbraio e magari il ricordo del fantasma di Tom Joad si dissolverà e mi tornerà il sorriso.
Bruce Springsteen The ghost of Tom Joad
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