Sei stata una meteora all'inizio di un'estate di un po' di anni fa.
Una storia iniziata non so nemmeno io come e finita così presto, vorrei dire senza sapere nemmeno come... però lo so ed questo il fardello pesante da portare.
Eppure ti penso ancora, penso al nostro primo bacio, a dove è succeso.
Penso a come eri dolce nei baci e anche all'unica volta nella quale siamo andati oltre.
Penso alle mie braccia intorno al tuo corpo e la tua schiena contro il mio petto, non avrei mai voluto smettere dimabbracciarti così.
E penso a quando mi hai detto che ti eri sbagliata, che non era amore quello che provavi per me.
Credo tu mi abbia archiviato, in realtà secondo me nemmeno ti ricordi di me, comunque dicevo credo tu mi abbia archiviato nella cartella "ragazzi sbagliati" o anche "come ho fatto a mettermi con uno così".
A me la cosa che è dispiaciuta di più è che non hai provato nemmeno a conoscermi meglio.
Adesso, perché è solo crescendo che si capiscono meglio le cose, avrei dovuto fare come te "chissà come ho fatto a mettermi con una come te".
Non l'ho fatto allora e non lo farò neppure oggi perché tu mi piacevi veramente, non sai quanto.
No non lo sai, nemmeno ci facevi caso, non ti piacevo e basta.
Se solo fossi stato capace di farmi capire meglio.
Eppure a te ci penso ancora, anche quando non mi saluti quelle volte che ci incontriamo casualmente oppure ti volti dall'altra parte per non guardarmi.
Non si dovrebbe avere nostalgia di una persona così.
La verità è che sono rimasto fermo a quel rifiuto, a quel "non ho mai provato niente per te", ho preso tutto come una sconfitta e non come una occasione per ripartire, per migliorare.
Convinto che la tua opinione fosse una verità incontrovertibile e invece era solo imbarazzo perché è dura essere lasciati ma nemmeno per te deve essere stato facile dirmi quella cosa.
Comunque sia senza un perché, come oggi, a te ci penso ancora...
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